
Design week e MiArt tra attese e connessioni
11 Marzo 2025
Scopri di piùLa mostra «Memphis Again», allestita fino al 12 giugno alla Triennale di Milano, è un tuffo gioioso negli anni ’80, attraverso 200 coloratissimi mobili e oggetti realizzati tra il 1981 e il 1986 dai designer e architetti che in quegli anni diedero vita al gruppo Memphis, nato nella casa milanese di Ettore Sottsass e composto da inizialmente da Michele De Lucchi, Aldo Cibic, Matteo Thun, Marco Zanini e Martine Bedin, a cui successivamente si aggiunsero maestri come Alessandro Mendini, Andrea Branzi, Michael Graves e altri.
In un’atmosfera da disco music (sottolineata dalla colonna sonora azzeccatissima di Seth Troxler, che accompagna i cento metri del percorso espositivo) gli oggetti sono presentati in ordine cronologico, in una sorta di allegra sfilata che non vuole essere, spiegano i curatori, «né un omaggio né una storicizzazione», ma intende raccontare le potenzialità espressive e culturali del design.
Memphis nasceva come riflessione critica sul ruolo del design e dell’architettura che, nei decenni precedenti, era stato assorbito quasi esclusivamente nel concetto di funzionalità. Il gruppo proponeva un’alternativa a questa visione, che indagasse anche gli aspetti psicologici ed emotivi di questa disciplina.
L’ispirazione degli oggetti – caratterizzati da colori vivaci e forme geometriche – mescolava art déco e pop art, suggestioni kitsch degli anni Cinquanta e reminiscenze futuristiche, guardando con interesse alla vita quotidiana. L’obiettivo dichiarato era «generare ottimismo» attraverso prodotti non intellettuali, che celebrassero al contrario «la normalità e la banalità in una società di massa».