
Un patto per l’ambiente
4 Marzo 2022
Scopri di piùAbbiamo tanti buoni propositi dopo un’estate passata a cercare la felicità su un aereo, un traghetto, un treno o, nel mio caso, in macchina lato passeggero con i piedi sul cruscotto. Siamo tornati alle nostre vite con la chiara intenzione di cambiarle, completamente o in parte. D’altronde, l’imperativo “devi cambiare la tua vita”, reso celebre dall’omonimo libro di Peter Sloterdijk, è il monito che sta alla base di ogni ricerca spirituale, personale e collettiva. È ciò che ha portato nel 400 a.c. Diogene di Sinope, detto Il Cinico, a dormire in una botte, e Francesco D’Assisi, nel 1200, ad abbandonare il progetto di partecipare alla Crociata e a diventare esempio di pace e armonia. Ma è anche la voce che ha portato tanti di noi, con aspirazioni meno rivoluzionarie, a iscriversi a un corso di primo soccorso (Giovanna), a impegnarsi per i diritti civili (Sandro) o a fare volontariato in un centro per tartarughe in Puglia (Priscilla). È quella voce che ci fa svegliare all’alba per sederci su un cuscino a meditare o per uscire nella città che dorme con le scarpe da corsa. È quella voce che, prima o dopo una giornata di lavoro, ci fa arrivare a Milano Yoga Space e srotolare il nostro tappetino.
Tutti sentiamo quella voce, nessuno escluso, ma alcuni la imbavagliano mentre altri le danno un megafono.
Con questo articolo voglio condividere con te cinque suggerimenti tratti da libri, insegnanti, incontri casuali. Niente di trascendentale, non stiamo partendo per una crociata e tanto meno vogliamo vivere in una botte, o almeno credo, ma sono convinta che piccoli gesti, se ripetuti con costanza e intenzione, portino grandi cambiamenti (ogni riferimento all’ashtanga yoga è puramente voluto).
Te lo prometto, puntare la sveglia un quarto d’ora prima non comprometterà la tua lucidità o serenità, anzi, ti darà l’energia per vivere la giornata con una marcia in più.
In quindici minuti puoi: meditare, fare qualche esercizio di risveglio articolare o di respirazione, bere un buon tè davanti a un libro o al giornale.
Personalmente voglio eliminare dal mio vocabolario frasi come “Che stupida” o “Che disastro che sono”. Se sono riuscita a ridere quando mia sorella e io siamo arrivate a Malpensa per prendere un aereo che invece partiva da Linate, mi chiedo perché dovremmo rimproverarci invece di sorridere per piccole sbadataggini.
Non con l’intenzione di fare la terza serie dell’ashtanga o di ottenere super poteri. Saliamo sul tappetino per ascoltarci e imparare a capire di cosa abbiamo bisogno, qui e ora. La mia insegnante Mary Taylor, prima di iniziare la lezione, ha l’abitudine di dire “Meet yourself where you are” (Incontrati dove sei), un incoraggiamento a rispettare i tuoi tempi e ritmi.
Fare una piccola azione, quotidiana, settimanale o mensile, per rendere il mondo un posto migliore, ti rende parte attiva di una comunità, allontana il senso di impotenza verso le sorti del nostro pianeta e da valore concreto ai tuoi ideali.
Se frequenti Milano Yoga Space, sai che qualcosa per il pianeta la fai già, grazie al progetto 100% Yogaspace in collaborazione con ZeroCo2 (a oggi abbiamo piantato 170 alberi anche grazie a te), ma non fermarti qui!
Dedichiamo il nostro tempo alle persone e alle cose che davvero contano, diamogli valore.
Se hai bisogno di una carica di cortisolo per risvegliarti dal torpore e smettere di sprecare il tuo tempo, ti consiglio di leggere l’articolo The Tail End di uno dei miei blog preferiti: Wait But Why. Attenzione, però, può avere effetti collaterali.
Ti lascio con un antico detto cinese che per me è il padre di tutti i buoni propositi:
Fai attenzione ai tuoi pensieri, perché diventano parole.
Fai attenzione alle tue parole, perché diventano azioni.
Fai attenzione alle tue azioni, perché diventano abitudini.
Fai attenzione alle tue abitudini, perché diventano il tuo carattere.
Fai attenzione al tuo carattere, perché diventa il tuo destino.
– Lao Tze.